Morano Calabro e dintorni
Il paese di Morano Calabro ha origini antichissime. E’ difficile stabilire la data della sua edificazione. In epoca romana fu un importante stazione della via Consolare romana Popilia-Annia. In età medievale Morano fu feudo di R. Pappasidero, Fasanalla, Apollonio Morano, Morano Catanzaro, ecc., ed ebbe un importante Castello normanno, in seguito ristrutturato e ampliato, nel ‘500, dai Principi feudatari di Sansaverino. Ora che i ruderi. Dall’inizio del XVII secolo fino all’eversione della feudalità furono signori di Morano i Principi Spinelli di Scalea che si impegnarono anch’essi per la valorizzazione del territorio. Morano nell’ ’800 aveva 12.000 abitanti. Nel suo territorio prosperavano l’industria del baco da seta, l’industria laniera, la lavorazione del legno, del ferro e l’edilizia. C’erano ottimi pascoli per gli animali bovini, caprini ed equini. Le acque del fiume Cosciale, antico Sibari, abbondavano di bellissime trote. Ma non mancavano problemi di ordine economico e sociale. Tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900 avvenne una grande emigrazione transoceanica che ridusse notevolmente la popolazione.
Attualmente Morano conta circa 5.000 abitanti. Morano ha ottenuto dall’Associazione Nazionale dei Comuni la certificazione di “uno dei borghi più belli d’Italia”, dal Touring Club la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità, e riconoscimento di benemerito del turismo sostenibile da parte della Federazione europea della stampa turistica. Nelle chiese di Morano (Chiesa di San Bernardino, San Nicola, Collegiata dei S.S. Apostolo Pietro e Paolo, Collegiata di S. Maria Maddalena, Chiesa del Carmine, Chiesa del Convento dei padri cappuccini, ecc..) si possono ammirare opere di autori di importanza internazionale (Bernini, Vivarini, Gagini, Torres, Borghese, ecc..) e di ben noti autori locali (Galtieri, Lo Tufo, Colimodio, Santanna, ecc..) I musei sono a poca distanza dall’albergo, nel palazzo Malmena, si può visitare il “Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia” che si articola in 9 sezioni e contiene un’ampia documentazione sulla realtà agro-pastorale del passato di Morano Calabro.
In cima al paese, nei pressi del castello, c’è il museo denominato “Il Nibbio”, importante per la conoscenza della cultura naturalistica del Parco Nazionale del Pollino, di cui Morano fa parte. E’ allestito all’interno di varie abitazioni del centro storico, in diverse sezioni che ospitano habitat ed ecosistemi naturali in dimensioni reali. In contrada San Paolo, non lontano da Villa San Domenico, è possibile visitare il complesso carsico delle Grotte di San Paolo-Ramo del Fiume, uno dei più belli della Calabria. Si estende per 800 m., lungo il corso di un torrente sotterraneo, in un susseguirsi di sale di incantevole aspetto per la presenza di stalattiti e stalagmiti e soprattutto di rarissime concrezioni calcaree coralline.